Perché una chiesa e non una fabbrica? Percorsi di Turismo Industriale in Emilia Romagna

Una semplice domanda, quasi ingenua, come quella rivolta dal bambino al genitore: perché appunto. Non c’è una risposta. È così e basta. Hanno deciso loro, i grandi. Il bambino non ci sta, non è giusto: lui vuole andare a vedere i grandi capannoni industriali. Proprio come noi.  

Torniamo allora alla domanda: perché si sceglie di valorizzare una Chiesa del XV secolo e non un vecchio zuccherificio di inizio novecento, la prima completamente restaurata mentre il secondo ormai in rovina? I segni distintivi e caratterizzanti di un territorio sono un costrutto sociale, non esistono in natura. La scelta, della Chiesa o della fabbrica, viene fatta dalla comunità e dai suoi decisori. Negli ultimi anni la promozione turistica nel nostro Paese è stata a senso unico: spremere le città d’arte ed i centri storici fino all’implosione. Le immagini dei tornelli a Venezia sono eloquenti. Benissimo diremo noi operatori del settore, mentre ci sfreghiamo le mani. Poi però arriva la pandemia: più di ogni altra cosa, il Covid19 ha messo in discussione tale modello e per un breve periodo – estate 2020 – si è ri-iniziato a parlare di turismo di prossimità, onde poi ritornare, una volta riaperto il Paese (poi richiuso), al Business as usual. Cosa abbiamo imparato? Niente, abbiamo perso un’occasione. A fronte anche delle sfide e delle criticità che la pandemia ha sottolineato, è necessario ora più che mai rivolgere lo sguardo oltre e provare ad immaginare un orizzonte turistico complementare, partendo appunto dal nostro patrimonio diffuso. Ma quale? Le fabbriche appunto. Il nostro territorio è cosparso di cimeli industriali. Fonderie, miniere, officine, birrifici, produzioni manifatturiere, catene di montaggio, centrali elettriche, villaggi operai e uffici, sono entrati a far parte del paesaggio urbano e della nostra storia – passate e presente – che non vogliamo assolutamente vada perduta. Attraverso l’incontro con varie realtà locali e la messa in rete di pratiche di promozione territoriali uniche, abbiamo dato vita ad un percorso nuovo: la chiameremo la via del patrimonio industriale emiliano romagnolo. Il progetto WALKING INDUSTRIAL HERITAGE ER – Percorsi di Turismo Industriale in Emilia Romagna abbraccia varie città lungo la via Emilia: da Parma fino a Forlì, passando per Reggio Emilia, Modena e Bologna. Il progetto è volto alla valorizzazione del patrimonio industriale regionale attraverso 3 principali azioni: Divulgazione, ovvero organizzazione di conferenze e talk tematici su Industria e Turismo; Formazione, di guide turistiche e operatori del settore su percorsi industriali; e Promozione, tramite l’organizzazione di eventi e visite guidate in loco.  

Il progetto prenderà ufficialmente il via sabato 23 aprile con un evento aperto presso l’ex Scalo Ravone di Bologna, oggi Dumbo Bologna, in via Casarini 19: ci sarà una breve presentazione del progetto da parte dei partner e poi un itinerario turistico nel quartiere Porto alla scoperta della storia delle Popolarissime, delle vicende legate alle ex Officine Grandi Riparazioni di Bologna, per terminare negli spazi di Dumbo, oggi completamente rigenerati e destinati alla cultura. Domenica 1 maggio, in occasione della festa dei lavoratori, saremo a Reggio Emilia per un tour nel quartiere operaio di Santa Croce esterna, nato e cresciuto in osmosi con uno dei complessi industriali più grandi dell’area: le Officine Reggiane. Sabato 7 saremo a Forlì ospiti di Spazi Indecisi con una passeggiata tra fornaci, zuccherifici e vecchie fabbriche, nei luoghi del lavoro che non c’è più. Il 14 maggio torniamo a Bologna per uno sguardo sulla de-industrializzazione del quartiere Bolognina lungo la tramvia Bologna – Malalbergo a cura di Save Industrial Heritage e il 25 saremo a Modena per una passeggiata serale lungo la ferrovia. Gli eventi sono in fase di continuo aggiornamento, per aggiornamenti visitare la pagina https://freewalkingtouritalia.com/products/visit-industrial-heritage-percorsi-turismo-industriale-emilia-romagna  

Il progetto è ambizioso ma ancora in divenire, e soprattutto voglioso di espandere la rete che oggi conta tra i partner: Free Walking Tour Italia, Spazi Indecisi, Save Industrial Heritage e Musei Urbani. Tra la Chiesa e la fabbrica, noi scegliamo sempre la fabbrica. 

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